1816-1879
PITTORE E PATRIOTA DEL RISORGIMENTO ITALIANO, FONDATORE CON MAZZINI DELLA REPUBBLICA ROMANA 1849.
Repubblica Romana
Storia della Repubblica Romana: PELLEGRINO ROSSI, EUGENIO AGNENI, GIUSEPPE MAZZINI, GIUSEPPE GARIBALDI, ANITA GARIBALDI, AURELIO SALICETI, CARLO ARMELLINI, GOFFREDO MAMELI.
Le notizie riportate in questo sito riguardanti Eugenio Agneni derivano da una ricerca personale durata una vita da parte di Claudio Agneni. Attraverso Claudio, in quanto zio di mio padre, questi documenti sono arrivati di recente a me.
AGNENI
La famiglia di origine di E. A. risale con sicurezza al 1700, discendeva da una famiglia potente e ricca che pare avesse diverse generazioni di notai. Esiste lo Stemma della famiglia Agneni al cui centro è rappresentanto un elmo.......
Targa nella casa di Sutri
Corrispondenza tra Giuseppe Mazzini e Eugenio Agneni.
"Caro Agneni, Ti mando una lista di sottoscrizioni iniziate. Ascolta poche parole. La posizione d'Italia è seria. [....] [.....] Amami e credimi, Tuo sempre Giuseppe Mazzini"
22 agosto 1862
Copia della Lettera di Mazzini ad Agneni del 22 Agosto 1862
Breve biografia
Nel 1816 nasce a Sutri Eugenio Agneni, pittore e decoratore. Nel 1831 inizia a lavorare a Roma presso lo studio del pittore Erzochè. Di carattere molto vivace, passa presto nello studio del pittore bergamasco Francesco Coghetti, poi si reca a Parigi ove decora alcune sale del Louvre, e di lì a Ginevra. A Roma riceve da Pio IX l’incarico di decorare la Sala del Trono nel Palazzo del Quirinale, al tempo dimora pontificia. Il papa ne è talmente entusiasta che per fargli avere un vitalizio lo nomina Capitano della Guardia Civica. Ma il nostro artista è un patriota legato a Mazzini (col quale tiene corrispondenza) e molto amico di Garibaldi (al cui fianco prende parte a più di una battaglia riportando anche una ferita da arma da fuoco). Con simili precedenti è costretto a rifugiarsi in Francia dove sarà cospiratore contro lo stato Pontificio. Fa appena in tempo a riparare a Londra, dove gli viene affidata la decorazione del Covent Garden Opera House e gli vengono commissionati ritratti di numerosi aristocratici (come Lord Stordbrock) e addirittura i figli della regina in costume da Otello. Ma la sua opera maggiore rimane la decorazione delle stanze da letto della regina a Buckingham Palace. Artista poliedrico, Eugenio Agneni conta estimatori tra sovrani, principi, letterati e patrioti, finché un male incurabile non ne fiacca la fibra, obbligandolo a ritirarsi dalla scena per un lungo ricovero a Frascati, dove muore il 25 maggio del 1879. Nella storia della pittura dell’Ottocento, Agneni è ricordato per la facile vena di affreschista e per l’abilità nel ritratto, qualità che lo hanno reso celebre sia in Italia che in Inghilterra.
Attacco del 30 aprile (Museo Centrale del Risorgimento, Roma)
STORIA DELLA REPUBBLICA ROMANA
Il 1849 fu uno degli anni cruciali del Risorgimento, il periodo storico che portò alla formazione di un’Italia unita, libera e indipendente.A Roma, sotto la spinta di moti popolari che chiedevano libertà e democrazia, crollò il regime pontificio, e il Papa Pio IX fuggì a Gaeta. Il 9 febbraio 1849 un’Assemblea eletta con suffragio universale proclamò la Repubblica , e il mese successivo ne affidò la guida a un Triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini. Come bandiera, la Repubblica adottò il tricolore.
Intanto, da Gaeta il Papa invocava l’intervento delle potenze europee per restaurare il potere temporale. Francia, Austria, Spagna e Regno delle Due Sicilie, paesi cattolici retti da regimi assoluti o conservatori, attaccarono il territorio della Repubblica da più parti. Un corpo di spedizione francese forte di 7000 uomini guidato dal gen. Oudinot sbarcò a Civitavecchia. A difesa della Repubblica affluirono in Roma giovani da ogni parte d’Italia e d’Europa. Garibaldi vi portò i suoi volontari.Il comando del settore più esposto, individuato nel Gianicolo, fu affidato a Garibaldi, che poteva contare solo su 4300 uomini, e per giunta male armati. Ma era forte in tutti la determinazione di difendere ad ogni costo la democrazia, la libertà, la Repubblica.Il 30 aprile i Francesi giungevano alle porte di Roma. Ritenendo di incontrare scarsa resistenza, i Francesi avanzarono allo scoperto attaccando le mura vaticane, ma furono prima fermati dall’intenso fuoco dei difensori, e poi vennero aggrediti sul fianco da Garibaldi, che uscito da Porta S.Pancrazio guidava un furioso assalto alla baionetta.